Vi presento Bruno, il mio bromografo
La nascita di Bruno, ovvero prendere letteralmente e in senso lato l’espressione “dare alla luce”.
È con immenso piacere e con un filo d’orgoglio che vi presento Buno, il mio bromografo autocostruito.
Il bromografo è uno strumento che permette di effettuare stampe che necessitano di luce ultravioletta, come la cianotipia i cui componenti fotosensibili dell’emulsione reagiscono ai raggi UV. In mancanza del sole (bromografo d’eccellenza), per ottenere una serialità e dei risultati più precisi mi sono decisa a costruirlo.
Quello che occorre è:
- lampade al neon UV, considerandone la lunghezza come estensione massima della stampa che si andrà a realizzare, i miei sono da 60 cm.
- relativa componentistica che permetta ai neon di accendersi (da vera intenditrice di elettronica), reattori, starter e portastarter, portaneon, fili elettrici e interruttore per l’accensione. Esistono anche dei portalampada per i neon che hanno già tutti i componenti all’interno, nel mio caso volevo complicarmi la vita, o meglio, quella di mio padre.
- un contenitore per alloggiare i neon e tutto il necessario, io ho rovistato in soffitta e mi sono appropriata di un vecchio cassetto.
- una vernice bianca o riflettente (è sufficiente anche della semplice carta stagnola da cucina) da dare sul fondo del contenitore per aumentare le prestazioni dei neon e per dare maggiore omogeneità alla luce che si proietterà sulla superficie fotosensibile.
- un vetro per chiudere la parte superiore, dove verranno appoggiati i negativi e la carta fotosensibile per le stampe a contatto.
Quello che occorre poi è un po’ di sana pazienza e un minimo di conoscenza elettronica per collegare i componenti in modo che funzionino, oppure, la conoscenza di qualcuno che lo faccia al posto nostro 🙂